A Tinni sta piacendo molto essere in vacanza. Le piace, innanzitutto, per tutta quella serie di ovvi motivi che, si immagina, saranno condivisi anche dal resto dell'umanità in stato di pausa: perché si può dormire fino a tardi, perché il suono detestabile della sveglia (parentesi: ma è normale che nel 2011, nell'era della tecnologia applicata, dell'Iphone e della robotica, l'uomo non si sia ancora adattato a produrre delle sveglie che NON emettano suoni costitutivamente rompicoglioni? Ma ci vuole molto a fare la sveglia con la Primavera di Vivaldi o con un recital dantesco di Gasmann? Chiusa parentesi) diventa un ricordo, perché si mangia bene, perché si legge e si ascolta musica, si va a trovare gli amici e via discorrendo.
Ma, in queste ultime vacanze, Tinni ha scoperto anche un'altra insospettabile fetta di piaceri che ci teneva a condividere con il suo pubblico.
Innanzitutto, la già citata Meditazione Ecologica: durante le feste natalizie e annessi e connessi, infatti, tutti sanno che la quantità di rifiuti prodotti da un nucleo famigliare anche se ristretto può raggiungere proporzioni mastodontiche; e qui entra in gioco la co-protagonista dei bizzarri e tinnici momenti gioiosi, ovvero la raccolta differenziata. Tinni, insomma, ha scoperto che dividere meticolosamente i rifiuti per categoria, veder salire piano piano il livello del contenuto all'interno dell'apposita busta ikea, e, soprattutto, ridistribuire tali scarti all'interno dei bidoni siti dall'altro lato della strada, è un lavoro bellissimo. Da grande, si è detta, vuole fare la raccoglitrice di raccolta differenziata porta a porta. Anzi no, vuole proprio farsi assumere dalle famiglie (specie se alquanto produttrici di spazzatura) per gestire i loro rifiuti in ogni frazione della loro raccolta. Una personal ruscher, in poche parole (battuta comprensibile solo dai lettori aventi famigliarità con il gergo emiliano, dove rusco è il lessema che indica la spazzatura). Ma che cavolo centra la Meditazione, in tutto questo? - chiederete voi. Centra, centra, perché l'attimo in cui Tinni si sente più in pace con se stessa è proprio quello in cui, dalle buste contenenti plastica, da una parte, e carta dall'altra, prende in mano, quasi uno ad uno, tutti i brandelli, le confezioni, le cartacce, gli scarti, i barattolini, i cosini, i bagaglini che sono via via stati gettati nel corso dei due giorni precedenti, e li butta nel cassone. Ed è lì che si sviluppa la Meditazione su quanto accaduto e quanto fatto durante quei giorni: nel rivedere e ritoccare gli incarti, nel dar loro l'ultimo, adeguato, ordinato, saluto, si ripensa all'istante e al motivo di quella presenza, al cibo preparato con il contenuto di quella busta, al regalo scartato da quella carta, e si percepisce, in un fugace attimo di com-passione, il senso del nostro posto e quello del nostro indotto nel mondo. Tinni sa che non molti di voi giudicheranno questa visionaria descrizione come scritta da una persona sana di mente, ma lei voleva comunque affidarla alla memoria del mondo virtuale.
E non è finita qui! Se la Meditazione Ecologica è forse il passatempo più ambito, Tinni si è anche inaspettatamente divertita a fare un lavoro che per molto tempo aveva stoltamente considerato palloso: svuotare e riordinare i cassetti pieni di cianfrusaglie (e qui mi viene in mente la scena del film Amelie sul padre che adora svuotare, pulire, e ri-riempire la sua cassetta degli attrezzi!), che è anche quello un po' un modo metafisico per fare ordine nella nostra vita, per sfoltire, spolverare, ridare dignità o relegare in altri spazi i piccoli pezzi della quotidianità spesso tralasciata.
E nel fare questa proficua attività, Tinni ha, con sua grande sorpresa, dovuto ricredersi su ben DUE capi di abbigliamento che nel suo intimo considerava ormai sul viale del tramonto, prossimi ad ingrossare le fila delle raccolte di stracci, inadatti ormai ad un pieno utilizzo, e che invece ha riscoperto abili ed arruolati. Ed è stato un po' come se li avesse appena comprati!
Queste, in sintesi, le amene attività della nostra Tinni in versione vacanza, mentre il tempo continua a scorrere inesorabile e si scivola veloci verso la ripresa della routine lavorativa.
E voi, invece, cari lettori? Avete qualche piacere vacanziero da confessare?
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