Vorrei confessarvi una mia passione - come tutte le vere passioni, naturalmente focosa - segreta: quando giro, la notte, o in macchina o a piedi, A-D-O-R-O guardare, nei palazzi lungo la strada, le finestre illuminate. Mi piace da matti sbirciare, da quei piccoli quadratini dorati, la vita serale in movimento: un quadro di cattivo gusto, un mobile di legno scuro, la televisione che ammicca, una torta sul tavolo, una donna in grembiule. Un lampadario che dondola, una sedia spostata, un vaso di fiori secchi.
Mi fa sentire bene, mi fa venire voglia di correre a casa e di entrare anche io dentro al mio personale quadratino dorato, mi fa pensare a cosa vedrebbero di me, mi fa desiderare di pulire meglio la parete, o di tenere più in ordine quell'angolo impolverato. Tutte le famiglie sembrano belle, da quel quadratino illuminato di luce calda e avvolgente, nel contrasto della notte (infatti di giorno non c'è altrettanto divertimento: senza contrasto di luci, non risalta il calore all'interno); tutto sembra pacifico, tranquillo e sotto controllo. Mi dimentico che sotto ogni tetto, come sotto il mio, possono esserci preoccupazioni, paure, litigi, tensioni: con quella luce, non può esserci altro che qualcosa di simpatico (quant'è simpatico l'aggettivo simpatico? A breve un elogio lessicale, non fatevelo scappare).
Insomma, io sono lì, magari seduta sul sedile di dietro di un'auto, con il mio umore mugugnoso da fine domenica, e poi mi imbatto in una succosa finestra illuminata: tutt'a un tratto il mio cuore fa un balzo! Mi metto anche a fantasticare sul carattere e lo stile della gente che la popola, quella finestra: ci sono finestre borghesi, noncuranti, old-style, ggiovani, etniche..
Sì, lo so, è una passione stupida e un'allegria immotivata: continuo a chiedermi cosa ci sia nella mia infanzia o nel mio inconscio che mi abbia portato a questa abitudine. Se avete interpretazioni antropologiche o psicanalitiche da offrirmi, saranno ben accette. E, ovviamente, sono ben accette anche le vostre, inconfessabili, passioni segrete!
P.S. E quando avete voglia di abbassare le tapparelle, la sera, aspettate ancora un pochino, ritardate la chiusura di qualche oretta: potrei passare proprio per di lì e farmi un sorrisino grazie al vostro quadrato illuminato!
credo che sia una cosa comune ("le luci delle case sono isole ribelli ripiene di vita..." vabbè, probabilmente non conosci questa canzone). chissà, forse ci vediamo una finestra aperta nel tempo in cui tentare di rivivere qualcosa del nostro passato ormai perduto (e quindi quasi mitico): un po come tornare bambini.
RispondiEliminache bello quello che hai scritto! Grazie Frank! :)
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