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sabato 22 gennaio 2011

Via Marconi

Via Marconi, a Bologna, è un grande vialone come compete ad una strada dal nome tanto civicamente significativo. Pertanto, in via Marconi, esistono incroci semaforici un po' in stile gnuiorkese (che poi, io, a Gnu-Iork micca ci sono mai stata), con più corsie, un semaforo per corsia, doppio attraversamento pedonale con doppio semaforino apposito ecc ecc, sì da permettere, pur dopo una considerevole attesa di tutti i "turni", a chiunque di entrare, uscire, svoltare, attraversare via Marconi.
Oggi, quindi, vorrei lanciare un appello in merito allo specifico dell'incrocio tra via Marconi e via Riva di Reno (altresì abbreviata in viarivareno); si tratta, come potrete ben immaginare, di un appello dalla portata rivoluzionaria, che verrà presto diffuso via etere, di cui si parlerà sul Corriere e forse anche su Le Monde, che sarà magari soggetto ad un ricorso al Tar del Lazio (questo riferimento è giusto per interrompere con una dolce parentesi il discorso e linkarvi una buona notizia - ogni tanto! - dal mondo della scuola: la trovate qui), di cui litigheranno al prossimo Ballarò (e probabilmente la Santanché fraintenderà tutto pensando che via Marc-oni sia, che so, nelle Marc-he), insomma, un appello che cambierà il mondo.
Vorrei dire a tutti che nell'incrocio tra via Marconi e via Rivareno i "turni" dei semafori sono quattro, quindi prima passano quelli che devono andare in un senso, poi quell nell'altro, poi quelli che devono girare a dx, poi quelli che devono svoltare a sx. In mezzo a questi turni sono distribuiti quelli dei rispettivi attraversamenti pedonali, che pure sono divisi in quattro.
Bene, ora l'ho detto. Mi sento decisamente meglio.

No, perché, questa cosa dei turni semaforici e delle attese maggiori che nel resto dei semafori, micca l'hanno capita tutti. Quelli in auto, appena vedono che dai loro vicini nella corsia di dx scatta il giallo, ecco che ti partono a sgasare e a fare quei due o tre centimetrini alla volta con la macchina tipo Rally di Montecarlo alla linea di partenza, salvo poi continuare a farlo per i seguenti 5 minuti; quelli in bici, si buttano sempre subito nella mischia senza rendersi conto che stanno entrando nella bocca della balena e io sfioro sempre l'infarto al vederli capicollare e sbandare in mezzo allo sfrecciare delle auto. Ma i migliori, quelli che ho occasione di osservare con maggior diletto, quelli sono i pedoni.
I pedoni si dividono i varie categorie.
Allo scattare del rosso per le automobili che attraversano "per diritto" il loro tratto pedonale, tutti, di qualunque categoria facciano parte (e io passo di lì tutte le mattine, vi assicuro che è sempre la stessa storia), si buttano ad attraversare, e, nel giro di zero millisecondi, un altro fiume di auto (e di bici, tra cui la mia) si riversa su quelle strisce.
Ed è allora che individui le tipologie.
a) il ligio, educato in una famiglia di gerarchi dell'esercito. Rigidamente, fa un passo marziale all'indietro e si guarda intorno scattoso come per controllare se qualcuno lo abbia per caso visto infrangere così bellamente e stupidamente questa norma del codice civile e penale. (io, con la mia bici sfrecciante, gli sono comunque grata);
b) il deciso, dirigente d'azienda o con mansioni di responsabilità, quasi sempre uomo. Fingendo la più totale noncuranza, attraversa a larghe falcate l'incrocio come se niente fosse, anche se questo significa schiantarsi contro una macchina. Se ha cominciato l'attraversamento, questo deve essere portato a termine. (e anche in questo caso, pur insultandolo in segreto, sono grata a lui per la sua sbrigatività nel togliersi dalle scatole);
c) il farfallone, spesso donna, spesso con borse da shopping, peggio se con amiche al seguito. Qui cominciano gli insulti gravi. Il farfallone parte e fa due passi, poi, accortosi del fiume in arrivo, si FERMA immobilizzato dove si trova, accenna un passetto in avanti, poi due indietro, imprevedibile peggio di un gattino cieco in mezzo ad una strada, improvvisa un balletto con piroetta e non si sa ma dove finirà, se sotto un tir o incolume dall'altro lato. Io di solito, scuotendo la testa, sono già passata oltre e non ci tengo a verificare ogni volta.
d) il peggiore di tutti, la pedina degli scacchi. Spesso, mio malgrado, giovane in età da università, con cuffiette sparate alle orecchie (...fastidddio), oppure personaggio insignificante, mansioni da sottoposto, una vita triste alle spalle, mille pensieri per la testa. La pedina fa un deciso passo avanti, generalmente volto a tentare di emulare la tipologia b), ma, al vedere le auto in corsa, si ferma sul posto, e non fa null'altro, aspetta lì pacatamente l'arrivo del suo verde. Peccato, mia cara Pedina, che se tu ti sei messo fuori dal marciapiede anche solo di un passo, ciò ti ha condotto esattamente sulla mia direzione di marcia, ché io sono una bicicletta, e quindi devo starmene a destra della corsia, non mi posso spostare più a sx perché ho un torrente di motori che mi sfreccia al fianco e quindi, gentile Pedina, io sono solita scampanellarti con energia per implorarti di spostarti in tempo (l'incrocio è grande, quindi io arrivo lì già con una certa velocità, e poi ho altre bici dietro, non posso permettermi di inchodare). Purtroppo, se Pedina è uno studente con cuffiette, non si accorge di nulla, mentre se appartiene alla seconda categoria, crede generalmente che io stia salutando affettuosamente qualcuno (o magari anche loro stessi!) e quindi si guarda intorno incuriosito e simpaticamente predisposto.

Ma, dopo questo appello in mondovisione, sono certa che più nessuno oserà sovra-interpretare i movimenti interni all'incrocio e tutti, da bravi, attenderanno che il loro semaforo dedicato diventi di un bel colore verde prima di gettarsi in un pericoloso guaio.
Vi ringrazio per la cortese attenzione e vi porgo i miei auguri per un piacevole week-end.

4 commenti:

  1. Due considerazioni in merito:
    a)secondo me la strada giusta per te sarebbe stata il sindacalismo ruggente e non l'omerismo (per quanto a suo modo sia anch'esso un po' rivoluzionario);
    b)non condivido il fastiddddio per chi gira con gli auricolari, perchè dopotutto tirare un sospiro di sollievo davanti alla morte sotto un'auto scampata per un pelo riesce sempre a dare un sapore diverso alla giornata. (e io ci giro anche per casa con le cuffie).

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  2. in primis (hehehe) non posso assolutamente credere che non ci siano pedoni che attraversano quel benedett'incrocio nel mentre che (ri-hehehe) parlino al cellulare: che ne è di costoro?
    in secondis (ri-ri-hehehe)che ne dici di rifare le regole? basta semafori, le precedenze devono seguire quest'ordine: 1 - carrozzelle, madri con passeggino e persone con ausili vari per la deambulazione;
    2 - pedoni e bambini in triciclo o bicicletta con rotelle;
    3 - ciclisti;
    4 - motorettisti;
    5 - autoimmobilisti;
    6 - camioncinisti.

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  3. ahahaha! CONTROPROPOSTA:
    ecco il mio agognato ordine di precedenza:
    1. ciclisti in virtù dell'affaticamento fisico a cui sono sottoposti
    2. cani con padrone al guinzaglio (sono sempre impazienti ai semafori...e te credo! gli scappa la cacca!!)
    3. bambini in triciclo e-o bicicletta a rotelle
    DIVIETO DI ACCESSO PER TUTTE LE ALTRE CATEGORIE! ;)

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  4. haha cani con padrone al guinz.... però anche il vecchietto che attraversa alzando il bastone farebbe la sua porca figura: dove lo vogliamo mettere?

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