La Domenica, specie dalle ore 14 in poi, ha un sapore tutto particolare. Sa di bruma e di panna, ma quella panna che appena la addenti scompare e si scioglie sotto il calore del palato. Lascia un sapore dolce, in bocca, un po' stucchevole ma buono, che fa passare la fame e ti lascia soddisfatto.
La domenica pomeriggio è di un color grigio perla, anche se fuori c'è il sole, o anche se la città è bianca di neve. Grigio perla che è malinconia ma anche bellezza; che è freddezza e umido per il weekend ormai dietro alle spalle, ma è anche brillantezza di una nuova settimana che si apre, che si dischiude.
La Domenica io me la immagino donna, sulla quarantina, abile manualmente, con la passione dell'uncinetto e delle crostate. Casa sua è sempre calda, ovattata, odorosa; le pareti piene di decorazioni adesive un poco, però, staccate ai bordi; cartoline e calamite di ogni tipo ingombrano il frigo, ricordi imperituri e allegri della settimana conclusa, e si contendono lo spazio con i post-it variopinti pieni di propositi e di cose da sbrigare nella settimana che si sta aprendo.
La Domenica pomeriggio mi fa venire voglia di fare la cartella, o più semplicemente di pronunciarla, questa espressione: un'espressione, faccio la cartella, che è simbolo per me di infanzia e di impareggiabili merende a base di barrette kinder, di sofferenza per la spensieratezza che non c'è più, per la crescita che ha portato difficoltà e imprevisti, eppure anche di tinnico un due tre via, perché ancora oggi, da adulti, si può fare la propria cartella. Io, in quella di domani, ci infilo un po' di voglia di dire cazzate con un'amica in biblioteca, un pizzico di impegno per finire un'autocorrezione, una pasta alle zucchine che ho preparato ieri e ne sono avanzati giusto 50 grammi per il pranzo di domani, e il desiderio di concentrarmi su me stessa durante lo yoga serale.
E voi, nella vostra cartella di domani, che ci mettete?
Io ci metto la solita dose d'angoscia, il bisogno di finire la Cosa (ora ho deciso di non pronunciarne più il nome), un randello per prendermi a mazzate da sola e la necessità di preparare la colazione per qualcuno.
RispondiEliminaL'ansia di una settimana che si preannuncia durissima. La torta per la colazione di domani mattina. Il romanzo che voglio finire di leggere.
RispondiEliminabeh, l'oppressiva idea di dovermi rinchiudere in ufficio davanti a un pc per una settimana, ma anche la speranza di riuscire a trovare il modo di rompere la routine.
RispondiEliminala "sundayness" è una sensazione unica http://plus1gmt.wordpress.com/2011/01/31/sundayness-o-domenicosita-ovvero-spiegare-cose-la-domenica-negli-altri-giorni-della-settimana/
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