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venerdì 8 aprile 2011

Quando si vive all'estero

Quando si vive all'estero, poco importa dove, spesso si passa una giornata intera senza parlare la propria lingua. Capita, alle volte, di sentirsi se non soli, perlomeno un poco sperduti, lontani. Capita di guardare con invidia i gruppi di amici che camminano per la strada di fronte a te, di osservarli con curiosità divertita, ma sentendosi sempre e comunque degli estranei.

Ma, quando si vive all'estero, basta anche pochissimo per trasformare una giornata di solitudine in un sorriso divertito; basta un nonnulla, basta un episodio che in Italia sarebbe giudicato come marginale, o forse addirittura che non sarebbe nemmeno notato.

Stamattina, mentre camminavo a fianco di un rigoglioso parco parigino, ho notato, in mezzo alla strada, un enorme uccello variopinto, con la coda lunga, probabilmente esotico, forse scappato da qualche gabbia e rifugiatosi lì, in mezzo al verde rassicurante del Parc Montsouris. Visto che l'uccello se ne restava bellamente fermo sulla carreggiata, e che mi guardava quasi con aria di sfida, io ho lentamente estratto dalla borsetta la mia inseparabile e nuova di zecca macchinetta fotografica e mi sono apprestata ad immortalare quel momento surreale. Ovviamente il bipede se ne è svolazzato via appena ho aperto l'obiettivo, e io ho malamente cercato di seguire i suoi movimenti fallendo e, alla fine, rinunciandovi.

Mentre con una smorfia di disappunto mettevo via la mia Samsung, alzando lo sguardo ho incrociato il sorriso divertito di un operaio francese che stava scaricando qualcosa da un camion proprio di fronte a me e che aveva assistito alla scenetta: ci siamo quindi scambiati una risata, seguendo insieme con lo sguardo l'esotico animale fuggirsene via insolente, e poi, dopo un accenno di saluto, ciascuno ha continuato per la sua strada.

Fine.
Sembra poco, lo so, ma quando si vive all'estero si vive anche di questo: e la giornata, già assolata di suo, continua con un bel pensiero a cui ogni tanto fare appello.

3 commenti:

  1. Bhe, in effetti non mi stupisce che ti siano piaciute: quando si vive all'estero, infatti, si vive "sempre un po' a disagio".. :)

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  2. Parigi val bene una messa a fuoco

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