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domenica 17 luglio 2011

Il Sole 24 ore, pagina 35

A me l'articolo di Yves Bonnefoy su Leopardi e le parole è piaciuto molto. Meno - ma non per colpa del traduttore, bensì della lingua in cui opera - la sua traduzione di A Silvia, che, pacatamente, io ritengo, in italiano, insuperabile.
Mi ha fatto tornare in mente la quinta liceo, l'entusiasmo letterario dei miei diciannove anni, i banchi di scuola rovinati negli angoli che ti ci si smagliavano sempre le calze e il ripiano sotto di essi, pieno di libri di quiz per la patente, di foglietti scarabocchiati con citazioni filosofiche e amorose prese dalle fonti più svariate e, alle volte, di una sciarpa di lana a maglia alla quale lavoravo durante le ore di inglese (sì, è così, non ridete).


Credo proprio che inaugurerò una tinnica settimana leopardiana, riprendendo fuori dallo scaffale polveroso il mio Zibaldone di pensieri acquistato in quegli anni, unto e consunto. Sono dell'umore e della predisposizione d'animo giusti.

4 commenti:

  1. fare una sciarpa con le poesie sopra?
    te la compro.
    promesso

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  2. Oddio la vedo un po' difficile, proprio dal punto di vista materiale... però grazie per la fiducia: magari quando verrà l'inverno ci proverò! :)

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  3. "Quello che Omero diceva ottimamente per natura, noi pensatamente e con infinito artifizio non possiamo dirlo se non mediocremente". (Z8)
    "Tutto si è perfezionato da Omero in poi, ma non la poesia". (Z58)
    "E Virgilio, il quale cosa non ha tolto ad Omero?, nella seconda metà della sua Eneide riesce evidentemente languido e stanco". (Z2978)

    Sarà una settimana memorabile. ("Che vuol dir / questa solitudine immensa? Ed io che sono?")

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