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domenica 3 luglio 2011

Ricordare

Riflettevo su una cosa.

Riflettevo: ognuno di noi, nella propria vita, assapora momenti di gioia pura, in cui, come si suol dire, ogni cosa sembra magicamente al posto in cui è nata per stare, e in cui, con un minimo sforzo, si riesce a sentire il proprio cuore battere all'unisono con l'esistenza intera.

Poi il momento finisce, la musica si affievolisce, i petali si appassiscono: eppure noi continuiamo a portarlo dentro di noi, a custodirlo come un prezioso giocattolo d'infanzia, quel ricordo di gioia. E nei momenti bui che seguono, ogni tanto ci prendiamo un momento tutto nostro per riaprire quella scatolina delle caramelle, per riassaporare quel gusto, che sa un po' di passato, ma basta riprendere la caramella sulla lingua qualche istante ed eccolo che ritorna vivo, e presente, e consola per un poco l'angoscia del tremendo presente.

E, fin qui, nulla di particolarmente intelligente (ma in verità nemmeno in quel che segue).
Però mi ponevo anche una domanda, tornando con gli occhi chiusi a uno, a tanti di quegli attimi di perfezione cosmica: quando ci siamo dentro veramente, a quelle barche alla deriva nella felicità, quando siamo vivi e lì e caldi e immersi, ci rendiamo conto per davvero che, nel grigio futuro che ci attende, quell'istante sarà un istante prezioso per il suo splendore?


A volte, insomma, ho la sensazione che si viva solo allo specchio: che le emozioni più intense si raggiungano solo dopo, solo ripensando, solo riattaccando con meticolosità i piccoli pezzi di puzzle di quella scena, solo mettendo a fuoco, con un piccolo passo all'indietro, i dettagli e i contorni.

E questa mia piccola scoperta, in questa domenica mattina che è già pomeriggio eppure ancora la giornata non vuole alzarsi del tutto dal letto, ha un sapore di caffelatte leggermente raffreddato; mi lascia dentro una dolceamara felicità.
Ché, in fondo, non tutto è perduto: finché la nostra Rondine dell'anima (ma guarda te che ricordi che mi devono venire in mente, la rondine dell'anima, che mi ha fatto compagnia nei primi anni della mia infanzia...) conserverà in uno dei suoi cassettini anche almeno un paio di ricordi felici, allora il dolore non potrà mai del tutto ferirci.

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