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mercoledì 11 aprile 2012

Ciddì

Di recente, come i più affezionati sapranno, Tinni ha compiuto gli anni e, come in ogni compleanno che si rispetti, ha ricevuto in dono alcuni oggetti. Uno di questi, anzi due di questi, per la precisione, sono stati due buoni ciddì di musica - presente che non faceva capolino nella vita di Tinni da almeno un buon quinquennio.

Tinni si ascoltava uno dei due ciddì in questione, l'altro pomeriggio, mentre sfrecciava (sì lo so che già lo sapete, sfrecciava a bordo della sua panda rossa a metano perché tutti i post ormai cominciano così ma non è colpa mia se le ispirazioni mi vengono tutte o sul wc o in macchina, ecco) lungo una strada ad alta percorrenza sotto la pioggia grossa e battente, e, avvolta quasi completamente nelle note altrettanto grosse e battenti di un rock duro e pesante, si soffermava a pensare che quella musica , in effetti, quella musica forte e battente e pesante e dura, in fin dei conti le piaceva, sì, piaceva proprio a lei che normalmente ascolta roba così, per intenderci, o anche così, se le gira; a lei che indossa vestitini a pois e i suoi fiori preferiti sono le margherite e un tempo suonava la chitarra a messa con gli scout. Mi piaceva, ecco.

E mi è tornato in mente che, qualcosa come quindici anni fa, per un altro compleanno, un gruppo di amici che per certi aspetti somigliava pure a quelli che me li hanno regalati oggi, i due ciddì, aveva raccolto qualche lira e mi aveva comprato una cassetta degli Offspring, e che allo stesso modo, in un periodo buffo ed inconsueto esattamente come quello che sto vivendo ora, benché fosse parecchio lontana dalla musicalità che all'epoca mi era familiare (giusto per darvi un'idea, all'epoca io doppiavo dalla mia migliore amica le cassette di questi qui), quella musica dura e pesante e battente come la pioggia sul finestrino della panda, beh, mi era piaciuta.

O meglio, era piaciuta - così come piace oggi - ad uno straccetto di me che se ne sta piegato, anzi no, un po' spiegazzato, sul fondo del mio dentro, e che ogni tanto si leva in piedi per spolverare qualche parete e dare il suo modesto ma utile contributo alla pulizia degli interni; non è grande, questo straccetto, non è nemmeno colorato e spesso non lo si nota, se uno entra veloce nella stanza saluta si siede beve un caffè e se ne va via. Però a me piace prenderlo in mano, ogni tanto, e fargli fare un giro a pulire le finestre così può guardare fuori; mi piace chiedergli piano piano che musica vuole che metta su, mentre asciughiamo i vetri insieme, mi piace aprirlo per bene e sbatterlo e riporlo, alla fine, nel suo angolino, badando a lasciarne almeno un lembo un po' spiegazzato, come piace a lui.

E' bello esplorare i cantucci che non si credono nemmeno più di avere. E' bello ascoltare musica battente sotto la pioggia battente e fare cose che non si pensava di poter mai fare, come sfanalare ad un camionista per farlo passare e lasciarlo entrare al casello dell'autostrada, nel momento esatto in cui all'autoradio parte questa e sentirsi, in fondo, un po' più induriti ma in senso buono, come la malta che secca al sole e lega i mattoni di una casa che, nota dopo nota, si fa sempre un po' più solida.

5 commenti:

  1. Cara Tinni,

    la mia malta che secca al sole sono stati gli Outlaws, gloriosa band di rock sudista, southern rock in english, hanno accompagnato i miei anni 70-80, io adolescente.

    Ecco un loro brano rappresentativo:
    http://www.youtube.com/watch?v=nWYUAdMAEtg&feature=related

    Altri tempi. Tempi belli.

    Marco

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  2. Io impastavo con altro la mia giovinezza e voglia di vivere (ma erano altri tempi, altre generazioni).

    Un periodo rock tutta energia, comunque, BISOGNA averlo (mi astengo, per rispetto alla mia vecchiaia, di citare i miei riferimenti).

    Anonimo SQ

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    1. Dai dai almeno un riferimento, per rispetto al tuo spirito giovane che sicuramente ancora batte entro il tuo petto!

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    2. Poche parole : Deep Purple (In Rock, Machine Head); Led Zeppelin (immensi, inarrivabili); Rory Gallagher (tutto); Johnny Winter (quasi tutto);Eric Clapton (molto); Steppenwolf; Stevie Ray Vaughan (tutto); John Mayall (quasi tutto) e altri che ora la vecchiaia mi fa sfuggire.
      Questo solo per il Rock/blues, ma c'era molto altro in giro, allora : il prog di E,L&P, Genesis, Van der Graaf, King Crimson, tutto il country ed il folk, americano ed inglese, da N. Young a J. Baez a Dylan agli Steeleye Span, poi Yes Traffic Santana, etc

      Anni '70 : memorabili. Musica per tutto un secolo.

      Anonimo SQ

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  3. Ne conosco una metà, tutta robba bbbona.

    Meno male che doveva essere un riferimento, hai tracciato soltanto un piccolo solco con il padre di tutti gli aratri.

    :-)

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