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lunedì 27 settembre 2010

Le finestre di fronte

Nella curiosa e stimolante nuova rubrica di D (Repubblica) intitolata Domande ne ho recentemente trovata una interessante, ovvero: c'è un luogo della casa che vi capisce come nessun altro sa fare?

Ebbene, nel mio caso, c'è. Si tratta del micro balconcino della cucina che - sito al quarto piano - affaccia su una sorta di piccola corte di appartamenti. Mi piace, soprattutto di domenica all'ora di pranzo, sedermici dentro, per terra, con un libro in mano: prendo un po' di sole (ci arriva giusto a quell'ora), leggo qualche pagina e, di tanto in tanto, alzo la testa per monitorare la situazione.
Non so spiegare esattamente cosa mi piaccia di quella posizione, di quel luogo e di quell'ora, ma mi ritrovo a fantasticare, a partire dagli indizi che mi si offrono, su ciò che accade nelle case dei miei vicini in quel momento: qualcuno, a giudicare dallo sfizioso odore che si diffonde, sta preparando un promettente soffritto di cipolla - forse avrà la figlia a casa dopo tanto tempo che non la vedeva - , qualcun altro chiacchiera prepotentemente con degli amici in arabo - parleranno delle fatiche lavorative, manderanno un po' a quel paese qualcuno incontrato qua o là - , una bambina passa sotto, per strada, tenendo stretta al petto una bambola - segue il padre diretto a casa, forse pregusta un pranzo domenicale dalla nonna in cui potrà nutrire anche la sua bambola come una vera mamma - , una donna stende i panni brontolando - starà imprecando perché il marito ha di nuovo lasciato i fazzoletti nelle tasche dei jeans con il prevedibile effetto-coriandolo in lavatrice - qualcuno, invece, tira su a mezzogiorno le tapparelle del soggiorno - immagino il cerchio alla testa dopo una serata a ballare fino a tardi.
Poi magari mi rimetto sul libro e leggo qualche altra pagina: quello che sto 'affrontando' ora (viste le 900 pagine, è proprio il caso di usare questo termine!), Underworld di Delillo, è particolarmente adatto ad una simile postazione, perché anch'esso è un libro che non so esattamente perché mi stia piacendo, anch'esso è fatto di piccoli quadretti di vite altrui, e anch'esso predilige le sensazioni, le deduzioni, le riflessioni a mezz'aria.
E poi il quarto piano è speciale, per questo: ti fa sentire al di sopra di tutti, in fondo privilegiato nonostante quelle rampe di scale tutti i giorni, come se quella visuale quasi omnisciente fosse una speciale e preziosa ricompensa per il sudore e tutti i nervosi mandati giù quando appena scesa ti ricordi che non hai preso l'ombrello.

Sì, lo so, questo post non dice nulla, non analizza nulla, non critica nulla né racconta nulla: però mi andava di descrivere, riassaporandola un po', a promemoria futuro, quella simpatica sensazione 'balconiera' e domenicale. E poi, chissà, magari anche i miei lettori hanno un posto della casa che li capisce più di ogni altro...

6 commenti:

  1. Chi mi capisce più di tutti è il pavimento della mia camera, su cui mi siedo con la schiena appoggiata al bordo del letto. Sembra banale, ma conquistarsi un posto sul quel pavimento vuol dire aver vinto una lotta senza quartiere con gli innumerevoli oggetti che ogni giorno lo ingombrano. Complessivamente può dirsi una posa semi-zen, atta a numerose attività, quali la riflessione sui massimi sistemi, l'autocommiserazione, la chattata notturna o il calcolo delle calorie assunte in una giornata.

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  2. Cara N., vuoi diventare una co-redattrice del blog? (si può, c'è un modulo di blogger.com che lo consente!!) I tuoi commenti a volte sono più belli del post originale (e come tu ben sai, i post di un primo violino sono DIFFICILMENTE superabili!) Fammi sapere se sei interessata ad una collaborazione.
    p.s. è appena arrivata in biblio Miss "ma no, studi arte????? Io A D O R O l'arte!!!"

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  3. Io, misera arpa (vocativo), non vorrei mai inserire una nota stonata nel tuo sublime concerto di primo violino... ma la tua richiesta mi commuove profondamente! Per ora resto dietro le quinte, ma stabiliremo un sodalizio ufficiale con pubblicazione del nostro carteggio che sarà molto più interessante di quello tra Contini e Gadda uscito quest'anno.

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  4. Io Underworld e le sue 900 pagine le ho dovute abbandonare, erano troppo per me... forse avrei avuto bisogno del tuo terrazzino!
    Il mio angolo comprensivo della casa, da quella donna poco poco contemplativa che sono, mi sa che spazia dall'angolo cucito all'angolo cucina, tende ad evitare la zona divano e salta a piè pari la camera da letto (per non parlare del bagno!): sono entrambi due angoletti un po' buii, dove solo io so trovare le cose e in cui regna un ordine beatamente soggettivo e antidemocratico che spesso mi riserva grandi sorprese...

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  5. l'anticamera, davanti all'uscio ancora chiuso, poco prima di uscire, dove appoggio lo zainetto e altre cose che -a torto o ragione- mi porto dietro: è il prologo alla giornata. e magari cinque minuti dopo sono indietro a prendere qualcosa che avevo dimenticato. ma è anche il luogo del rientro, del ritorno a casa, al riposo.

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  6. Mi ero persa questo bel post, ieri. E sarebbe stato davvero un peccato non leggerlo!

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